MARCO SCATAGLINI
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FOTOBLOG KELIDON

In questo blog fotografico non troverai tante parole, ma tante foto, la narrazione fotografica, con qualche considerazione tecnica e magari qualche consiglio, delle mie uscite sul campo e delle mie esplorazioni. Diciamo che vuole essere una sorta di diario sul campo!

Finale di stagione

15/10/2022

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Appartenendo alla sparuta minoranza di chi odia l'estate (e il termine odia va inteso alla lettera), non posso che essere contento e sollevato quando il solleone pian piano abbandona il campo in favore di un po' di (ancora relativo) fresco. Però debbo dire che sin da piccolo gli ultimi scampoli dell'estate - forse perché in prospettiva appunto ultimi - mi son sempre piaciuti.

Fine settembre, primi di ottobre: le spiagge vuote, il caldo non opprimente, la sensazione di un cambiamento imminente, anche le prime piogge, si spera. Dunque se per tutta l'estate evito le spiagge come la peste, ai primi d'autunno mi piace andarci, anche solo per una passeggiata.

​Così l'altro giorno sono andato sulla costa tra Tarquinia e Civitavecchia, in una località detta Sant'Agostino, caratterizzata (oltre che dall'immancabile speculazione edilizia anni '70) anche dalla presenza di singolari rocce alveolate, molto interessanti, anche fotograficamente.
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In effetti si tratta dell'unico tratto di costa rocciosa in chilometri e chilometri di costa sabbiosa (anche discretamente conservata) che arriva in pratica sino alle propaggini dell'Argentario, in Toscana. Ma oltre a questo il colore caldo della roccia calcarea di quest'area e le erosioni caratteristiche - a "buccia d'arancio" - mi piacciono molto.
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Inoltre, questa zona si caratterizza anche per la presenza della foce del fiume Mignone, uno dei principali corsi d'acqua della Tuscia. Certo, considerando che il suo corso è abbastanza ampio e le portate spesso non così piccole, la foce è invece poca cosa, essendo del tipo detto "semplice", dunque senza un "delta" ma nemmeno particolari conformazioni. Semplicemente il fiume si butta in mare, concedendosi solo una piccola divagazione, cioè creando un'ansa subito dopo una sorta di laghetto costiero molto frequentato dai pescatori.
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L'ecosistema, relativamente intatto, è molto frequentato da limicoli e aironi, e qualche anatra (germani, per lo più), ma non dubito che in inverno possano capitarci specie più rare. Ad ogni modo si tratta di certo di un ambiente piacevole e, data la temperatura, alla fine c'è anche chi ne approfitta per un ultimo bagno...
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Nella foto sopra, a parte i due bagnanti, vediamo le case della frazione di Sant'Agostino e in primo piano la citata ansa del Mignone, che in effetti in questo periodo non ha molta acqua. A dominare tutto, purtroppo, la ciminiera della centrale termoelettrica di Civitavecchia, che ci ricorda i problemi energetici che dobbiamo affrontare. Ma per un po' meglio godersi (finalmente) il silenzio e la tranquillità e il freschetto piacevole di questa ottobrata laziale...
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