MARCO SCATAGLINI
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Una fotocamera per il buio

10/7/2020

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Senza alcun dubbio amo e apprezzo le fotocamere a menisco. Non so nemmeno spiegare bene questa mia insana passione, diciamo che mi affascina l'idea che con una sola lente, spesso di plastica, si possano realizzare comunque delle fotografie, spesso anche di qualità piuttosto buona. Non è incredibile? Sta di fatto che possiedo numerose fotocamere con obiettivo a menisco, e le uso sempre volentieri perché, al di la di tutto, apprezzo lo stile "Toy Camera", con il centro della foto nitido e i bordi... beh, non proprio!
Foto
C'è anche da dire che il mio modo di fotografare prevede tempi di scatto sempre molto lunghi, aumentati dal fatto che poi queste fotocamere hanno degli obiettivi poco luminosi. D'altra parte per aumentare la resa del menisco occorre diaframmare parecchio, e dunque si parte da f/8 nella migliore delle ipotesi, ma in genere f/11 è il diaframma più "luminoso". Se si vuole migliorare ancora la resa non si può però prescindere da f/16 almeno. Perfetto, dal mio punto di vista.

Proprio per mantenere la qualità a livelli accettabili, il più delle volte le fotocamere a menisco sono nel formato 120 (o 620), e danno negativi 6x6 o 6x9 cm. Dunque sono anche spesso abbastanza ingombranti. Ma ci sono situazioni in cui si desidera viaggiare leggeri, ad esempio quando si entra in una galleria o una grotta, al buio totale, e allora davvero "piccolo è bello".

Esistono molte fotocamere "toy" per il formato Leica 24x36 mm, ma quasi sempre sono compattine senza alcuna regolazione, e soprattutto con un solo tempo di scatto, in genere circa 1/60 o 1/100 di secondo. A me toglietemi tutto, in una fotocamera, ma mai la posa B! Così ho deciso di "hackerare" la mia "Snap Sights!", una fotocamera di plastica, davvero piccola, venduta con una sua custodia subacquea che permette di portarla sino a 25 m di profondità. Che poi, laggiù, con f/11 (circa) e 1/100 di secondo non so bene cosa si possa combinare. Diciamo che è un giocattolo creato per far divertire le persone a farsi le foto durante le vacanze al mare, o poco più.
Foto
Ma questa fotocamerina ha un bell'obiettivo 28 mm di plastica, appunto a menisco, ed è quello che a me interessava. Visto che intendo utilizzarla in ambienti poco o affatto illuminati, di sera o di notte, ho pensato di eliminare del tutto l'otturatore: ho dunque smontato la parte frontale - tenuta in sede da alcuni piccoli blocchi in plastica - prestando attenzione a non far uscire dalla propria sede il contapose, e ho semplicemente tolto una sorta di "palettina" legata a una molla che appunto costituisce l'avanzatissimo meccanismo di scatto della fotocamera.
Rimontato il tutto, ho forato il lato sinistro per inserire una vite e fissare così un pezzetto di legno che costituisce il nuovo "otturatore", stile fotocamera stenopeica. Ora basta spostare il legnetto per avviare l'esposizione, in modo semplice ed efficace.

Visto che la fotocamera non possiede un attacco per il treppiedi, sono ricorso a un accessorio che non può mancare nell'armamentario dell'hacker di fotocamere, e cioè un attacco a molla di quelli utilizzati per gli smartphone.
Foto
La foto qui sopra (pellicola Ilford Pan 100) dimostraio credo abbastanza bene quanto possa fare un menisco: ai bordi si nota una certa caduta di qualità (ci mancherebbe!) ma nell'insieme sono davvero soddisfatto del risultato.Ti faccio notare che la fotocamera l'ho pagata ben 10 €: non stiamo proprio parlando dei vertice della scienza ottica!

Per la cronaca, l'esposizione è stata di circa un paio di minuti, durante i quali ho "pennellato" con una torcia tutta la galleria, ottenendo un'illuminazione sufficientemente uniforme. Come si intuisce dalla foto, in un caso come questo si cammina direttamente in acqua e si hanno poche possibilità di poggiare lo zaino o fare operazioni "complesse" e una fotocamera piccolissima, tascabile e semplice, senza messa a fuoco o altro, è davvero strategica.
​
Se ti stai chiedendo se avessi  con me anche una fotocamera digitale, la risposta è si: una piccola mirrorless la porto sempre, ma vuoi mettere?

Se vuoi scaricare il file PDF di questo articolo per leggerlo con calma, lo puoi fare dal link qui sotto!
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    Sono un fotografo e un autore di saggi sulla fotografia (e non solo). Per oltre 15 anni ho collaborato con le più importanti riviste di viaggi e turismo, pubblicando oltre 200 reportage. Oggi mi occupo di fotografia creativa, alternativa e irregolare, sia analogica che digitale, e sono un ricercatore di “cose interessanti” da raccontare, soprattutto nel campo della fotografia, dei luoghi, della natura e dei paesaggi, anche grazie alle tecniche dello Storytelling.


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