La centrale dismessa di Montalto di Castro si trova all'estremità (apparente) di un canale di bonifica. Siamo in piena Maremma, al confine con la Toscana, in un ambiente detto - non a caso - i Pantani. In effetti ancora oggi si formano delle raccolte d'acqua provvisorie, pallido ricordo delle antiche paludi che avevano, specie durante il Medioevo, reso quasi impraticabile l'antica via Aurelia, ma che erano anche la nostra "Amazzonia", ricchissima di vita e biodiversità. Oramai il nostro territorio - intendo quelle europeo - è interamente gestito dall'uomo, e in tal senso è "paesaggio", che va inteso come l'incontro tra l'azione dell'uomo e quella della natura, mediato da un osservatore, che lo fa proprio o, come fa un fotografo, lo ferma in uno scatto. Il "paesaggio" infatti, è qualcosa di ben diverso dal "territorio": perché esista occorre che ci sia un osservatore. Vale, cioè l'equazione osservatore + territorio = paesaggio. Non a caso Ansel Adams sosteneva che il paesaggio è dove termina la natura, ed è singolare che venisse considerato un fotografo... di paesaggio! In realtà non amava fotografare paesaggi, intesi nel senso reale del termine, sebbene quando parliamo di fotografia il termine vada inteso in senso assai più ampio. Oggi, a onor del vero, ma in parte anche allora, si usa infatti questo termine comprendendovi le località del tutto o in gran parte naturali. Lo dimostra il fatto che molti fotografi di "paesaggio" (Landscape Photographers, per dirla all'inglese) in realtà sarebbero fotografi di natura, visto che riprendono foreste intatte e vastità dell'oceano, o montagne e ghiacciai. Certo, potremmo dire che oramai la traccia dell'uomo - magari invisibile - è ovunque, se non altro come inquinamento da microplastiche o riscaldamento globale e che dunque l'intero pianeta sia di fatto un "paesaggio", in cui alcune località sono lasciate solo più intatte di altre. E potremmo d'altro canto aggiungere che anche nelle fotografie "urbane" o di architettura (pensiamo alle opere di Basilico) in verità c'è sempre la Natura, se non altro nelle erbe spontanee che crescono lungo i marciapiedi, nell'acqua che scorre sul cemento e crea erosioni, nel vento e nella pioggia, nell'aria e nel sole. L'uomo non potrà mai davvero liberarsi della natura, mentre di certo quest'ultima potrebbe liberarsi dell'uomo, e un assaggio ce lo ha appena dato col Covid-19.
Sta di fatto, comunque, che quelle che ho scattato a Montalto sono foto di "veri paesaggi", in cui la natura (l'acqua, i canneti, il sole, l'aria, le nuvole...) interagisce con le opere dell'uomo (il canale, la centrale termoelettrica, i pali della luce...). E dove c'è un osservatore (io) rimasto ammirato da questo gioco di riflessi tra il sole, le nubi e la superficie dell'acqua.
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