Mettiamo le carte in tavola, va, non nascondiamoci dietro un dito. Io vivo di fotografia, è il mio mestiere e anche se non mi considero più un professionista (perché un "pro" produce foto per un cliente che lo paga), comunque debbo mettere insieme il pranzo con la cena, come si usa dire. E come lo faccio? Beh, come tanti colleghi: mettendo a disposizione degli altri le mie competenze frutto di oltre trent'anni di fotografia quotidiana, sia quelle acquisite lavorando per le riviste, che quelle acquisite durante le mie sperimentazioni, i miei progetti, le mie "verifiche" (per dirla con Mulas), e ovviamente anche quelle acquisite con migliaia di ore di letture e studio dei "sacri testi". In effetti la competenza è una merce, e si può vendere. Oggi come oggi, per tanti fotografi è davvero l'unica cosa che conservi un buon valore commerciale. Questo avviene perché poi la stragrande maggioranza dei potenziali "allievi" non ha lo stesso tempo e possibilità di sperimentare, studiare, produrre. Quel che i fotografi come me offrono, se vogliamo, sono scorciatoie virtuose: solo con l'esperienza si impara e si migliora, ma si può fare in modo che non sia ogni volta necessario "reinventare la ruota", potremmo dire. Il docente dunque interviene, indicando le strade che non portano lontano e viceversa spiegando quali sono quelle promettenti. Sto semplificando, ma grossomodo è questo. Ora, la difficoltà vera è comprendere ciò che davvero i singoli fotografi pensano rispetto alle proprie necessità. L'esperienza didattica acquisita sinora mi ha insegnato, infatti, che le persone hanno un'idea diciamo astratta della fotografia. Insomma, la vogliono praticare, ma quando si tratta di stabilire cosa vogliano davvero fotografare e come, e quale percorso anche creativo intendano percorrere, spesso non hanno le idee chiare, finendo magari per mettere avanti qualche nome di fotografo che ammirano aggiungendo: "ecco, vorrei fare foto così". Che poi ogni calciatore della domenica vorrebbe giocare come Ronaldo, ma la faccenda mi sembra complicata. Invece uno dovrebbe davvero interrogarsi su quali siano le proprie personali - e realistiche - aspettative, e su quello imbastire la propria "carriera". Insomma, se uno è solo interessato a creare foto da inviare a dei concorsi, avrà esigenze ben diverse da chi invece vuole creare progetti fotografici articolati in caso da pubblicare in un libro. Ma entrambe le tipologie hanno difficoltà poi a mettere a fuoco quel che serve ma soprattutto quel che desiderano. Come puoi immaginare, per quelli come me questa faccenda è una gran complicazione (e già non ce ne fossero abbastanza!). Infatti ogni "guru" del marketing che puoi incontrare online, ti dirà che se vuoi costruire un rapporto soddisfacente con i tuo clienti, devi "conoscere le loro aspettative, i loro desideri" e naturalmente offrire delle risposte, qualcosa che vada incontro tali desideri. Magari è facile farlo se produci scarpe da tennis, ma se "vendi competenze", identificare i reali desideri e necessità del tuo "target" di riferimento è ben difficile. Infatti il problema è che i fotografi, loro per primi, hanno poche idee ma confuse su quello che davvero li interessa. I più, puntano sull'aspetto tecnico, e ci sta: imparare a usare tempi e diaframmi, come si inquadra in modo corretto, e così via. Un classico senza tempo, e indubbiamente è qualcosa di utile, anche se oggi meno di un tempo, grazie al digitale. In effetti ci sono davvero tanti appassionati che si fermano lì, alla tecnica. In fondo amano soprattutto le fotocamere, più che la fotografia in quanto tale, spesso visitano poche mostre, leggono pochi libri, insomma si divertono a seguire i tutorial per realizzare "immagini spettacolari" e amen. Ma io so che ci sono molti altri amatori che non si accontentano. Tu a che tipologia pensi di appartenere? Insomma, quando si parla di fotografia, di cosa credi di avere davvero bisogno? Cosa chiederesti a un docente e fotografo come me o come molti altri miei colleghi? Bene, a questo punto potremmo venirci incontro e vicendevolmente aiutarci ad avere le idee un pochino più chiare, grazie a questa scheda che ho predisposto. Niente di esaustivo e complicato, sicuramente mancano tantissimi elementi, ma comunque le cose essenziali ci stanno tutte. "Flaggando" ogni singola voce, potresti identificare un percorso, o almeno avere un elenco delle possibilità "base" che il mondo della fotografia può offrire. Di sicuro, sulle voci evidenziate in giallo io potrei darti una mano. Come? Beh, creando contenuti per questo blog, per la Newsletter o scrivendo altri libri, o creando altri corsi online, insomma, cercando di "venire incontro" alle tue esigenze, che poi sono specularmente anche le mie! In tal modo renderò felici diversi "guru" di quelli a cui accennavo poc'anzi. Ovviamente, se vuoi davvero aiutarmi, dovresti condividere con me la scheda compilata: puoi farlo semplicemente "scaricando" il file jpeg (basta cliccare sulla foto col tasto destro del mouse e cliccare su "salva foto con nome") oppure quello PDF in fondo al post. Poi flaggare i quadratini ricorrendo a un software fotografico (se fotografi, ne avrai uno!) per la versione Jpeg o con un apposito software (tipo Acrobat) per quella PDF. Infine puoi inviare il tutto alla mia email marcoscataglini@tiscali.it. Se non vuoi perdere tempo a farlo, puoi anche solo riportare in un commento qui sotto le voci che ritieni interessanti. Mi piacerebbe conoscere le aspettative, e i desideri, di chi mi legge, e fare in modo di non continuare a postare "random", ma farlo in modo mirato e più utile anche per te. Bene, spero che questo post sia il primo di una serie utile a sviluppare una proficua collaborazione tra me e chi ha la voglia e la pazienza di leggermi. Se non lo hai già fatto, mi piacerebbe molto che tu ti iscrivessi alla mia Newsletter, in modo che il "dialogo" non si limiti solo a questo blog. Intanto ti ringrazio per la collaborazione!
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