Come sai - e in effetti è ovvio - in una foto BN ci sono i due estremi (il bianco e il nero, Zona 0 e Zona X per dirla con Ansel Adams) e nel mezzo una gamma di tonalità intermedie di grigio, virtualmente infinite. Se mettiamo molti grigi nel mezzo, otteniamo una foto morbida, se ne mettiamo pochi avremo una foto contrastata. Insomma, è intuitivo. Ma attenzione: il bianco e il nero,intesi come ombre e luci con dettaglio, magari minimo, debbono esserci, a meno di non volere foto "d'effetto". Ovviamente ci sono situazioni specifiche in cui la mancanza di ombre o di luci è normale, basti pensare a una giornata di nebbia compatta. Ma per semplicità pensiamo a fotografie diciamo "normali". Una foto morbida, con una buona gamma tonale, ma senza alteluci e ombre, apparirà grigiastra e piatta, cosa che accade spesso soprattutto a chi inizia con il BN, perché i toni medi sono quelli che appaiono più "naturali", e anche perché lo stesso sistema esposimetrico della fotocamera è calibrato su di essi. Dunque, quasi tutti fanno delle foto "piatte" e grigiastre,all'inizio, perché le trovano appunto più naturali. Ma il BN è sempre un'interpretazione, e secondo la mia opinione è meglio evitare di fare una cosa del genere, se non necessario per i citati scopi creativi. Per evitare di essere "piatti" alcuni esagerano con il contrasto, ottenendo foto grafiche che inevitabilmente colpiscono molto, ma è bene sapere che solo pochi soggetti sono adatti a un simile trattamento, ottenibile ad esempio con una "Curva ad S", realizzabile su qualsiasi software (una "S inversa" porta invece a foto grigiastre). Nell'esempio qui sotto vedi bene come una curva a S standard porta a una foto con forti neri, bianchi puliti e una gamma di grigi ridotta. Come si fa a valutare - e anche a decidere come modificare - la gamma tonale di una foto? Non è semplice, ed è poi un aspetto molto legato alle scelte che il fotografo fa: in fondo qui sta il bello del Bianco e Nero. Un maestro dei toni medi è stato ad esempio Paul Strand - che pure aveva cominciato con foto contrastate - mentre è ben noto che fotografi come Bill Brandt o Mario Giacomelli non amavano molto i grigi! L'idea comunque è di valutare la foto cercando di separarne - idealmente - le singole componenti. Ti faccio un piccolo esempio pratico e spero chiarificatore. Ecco la foto che ho già utilizzato precedentemente. Si tratta di una foto di archeologia industriale, con luce diffusa e un'ampia gamma di grigi, specialmente sul lato "chiaro": i macchinari erano infatti ricoperti di una patina bianca, visto che appartengono a una cartiera abbandonata. Questa è dunque una versione più o meno standard della scena, e a me piaceva così. Con una curva a "S", lo abbiamo visto, possiamo dare molto più contrasto e modificare la resa della foto. Viceversa, potremmo anche decidere di ammorbidirla ancora, o di renderla più chiara. L'importante è imparare a "vedere" l'estensione dei toni medi, delle luci e delle ombre. Ecco, ad esempio, le ombre. Ho eliminato toni medi e alteluci e lasciato solo queste ultime. Ora facciamo il contrario, togliendo i toni medi e le ombre (che ho trasformato in nero assoluto) e lasciando solo le alteluci. Come puoi notare entrambe le "versioni" hanno un certo impatto visivo, diciamo che sembrano degli High o Low Key. Comunque questi sono i due estremi. Ora vediamo quanti toni medi (di varia intensità, ma riconducibili a questa categoria) ci sono nella foto. La foto sembra così quasi posterizzata, ma comunque ci possiamo rendere conto con facilità che l'immagine possiede dei toni medi caratterizzati da grigi abbastanza chiari: altre tipologie di foto potrebbero avere una gamma più equilibrata. Fatto sta che allargando o restringendo questa gamma, possiamo influenzare - e di parecchio - la resa della nostra fotografia. Ovviamente dei ragionamenti del genere si potrebbero fare anche con il colore, dove però le possibilità di intervento sono minori, in quanto una foto a colori ad alto contrasto tende ad apparire strana, poco piacevole; va meglio utilizzando una gamma più morbida (Ghirri insegna) ma di certo siamo lontani dalla libertà creativa del bianco e nero, soprattutto in digitale. Ecco qui sopra una foto riassuntiva con i tre "livelli" sovrapposti. Credo che imparare a comprendere come i diversi componenti di luminosità agiscano sulla foto possa aiutarci molto a migliorare le nostre fotografie, evitando di avere neri catramosi e senza dettaglio e bianchi sfondati privi di interesse... sempre se non è esattamente così che li vogliamo. Ma dev'essere una scelta, non un "incidente" di percorso!
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